• L'Imu, imposta municipale unica con l'esclusione delle abitazioni principali non di lusso;
• la Tari, tassa sui rifiuti, a carico dei contribuenti che di fatto utilizzano l'immobile a qualsiasi titolo sia oneroso che gratuito;
• la Tasi, il tributo sui servizi indivisibili a copertura dei costi sostenuti dal Comune per l'illuminazione, le strade, i giardini ecc., dovuta dal proprietario dell'immobile, nel caso in cui l'immobile non sia un'abitazione principale.
Il prossimo pagamento per la prima rata IMU-TASI, scadrà il prossimo 16 giugno. Tutti i proprietari di immobili e anche chi vive in affitto, con qualche eccezione, dovrà passare alla cassa per pagare entrambi entro il prossimo 16 giugno (la seconda rate è il 16 dicembre).
Non è ancora a tutti noto, ma la IUC (imposta unica comunale), che comprende appunto IMU, TASI e anche la TARI, tassa sui rifiuti, è a regime. Anche quest’ultima (la TARI) si paga in base a specifiche delibere comunali, le cui scadenze sono però diversificate rispetto a quelle di TASI e IMU, e possono variare anche parecchio da Comune a Comune. Per la TARI (ex TARES ed ex TARSU) arrivano però i bollettini a casa.
Tornando alle imposte sugli immobili (IMU e TASI), e in particolare su quali sono le aliquote a cui devono fare riferimento i contribuenti, è opportuno precisare quanto segue. L’IMU si paga su tutti gli immobili tranne la prima casa, fanno eccezione le prime case di lusso, di categoria A1, A8 e A9, su cui si può pagare sia TASI sia IMU (ciascuno verificherà il regolamento del propri Comune).
Le aliquote da tenere in considerazione per l’acconto da versare entro il 16 giugno sono quelle deliberate dai Comuni, con pubblicazione entro il termine ultimo del 23 maggio scorso. Se il Comune che Vi interessa non ha deliberato entro la citata data del 23 maggio si paga con le aliquote dell’anno precedente.
Per verificare se il Comune che interessa ha deliberato oppure no, si può visionare il sito del Dipartimento delle Finanze, che presenta tutte le delibere aggiornate. Comunque sia, la regola fondamentale resta quella degli scorsi anni: ogni contribuente deve verificare la delibera del proprio Comune (spesso, il sito internet dell’amministrazione ha pagine dedicate all’adempimento, con specchietti riassuntivi, aliquote, riferimenti delle delibere e via dicendo) e applicare le stesse modalità di calcolo o rivolgersi al proprio professionista di fiducia.
Il pagamento va effettuato come l’anno scorso, con F24 o bollettino postale. Si era parlato anche per l’IMU e la TASI di bollettini precompilati da parte dei comuni, da inviare a casa dei cittadini, ma al momento sembra proprio che in molti comuni non arriveranno. Si continua con il fai da te.
Marco Prestileo
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