Con il provvedimento del 31.08.2018, l'Agenzia delle Entrate ha reso operativo l'utilizzo delle informazioni contenute nell'archivio dei rapporti finanziari.
Chi avesse ancora avuto voglia di sottovalutare le nuove disposizioni, cambierà decisamente opinione.
L'Amministrazione Finanziaria avrà modo di conoscere il saldo al 1.01 e al 31.12 dei rapporti di conto corrente, oltre al dato complessivo della liquidità in entrata e in uscita. Per intenderci, totale dare e totale avere dell’estratto del nostro conto corrente. E’ evidente cosa significhi essere in possesso di tali informazioni, in luogo della sola variazione tra il saldo di inizio e fine del periodo di imposta. Se infatti il contribuente ha un saldo iniziale, ad esempi, del c/c di euro 5.000 e un saldo finale di euro 8.000, sino ad oggi questi dati non destavano interesse perché il cervellone elaborava come risultato solo un + 3.000. Se tra l’inizio e la fine dell’anno, però, sono entrate sul c/c somme per euro 500.000 e ne sono uscite euro 497.000, prima della fine dell’anno, adesso l’archivio dei rapporti finanziari segnalerà - oltre il saldo iniziale e il finale - anche dette somme complessivamente entrate e uscite facendo sorgere la domanda perché sono state versati euro 500.000 sul c/c e dove sono andati a finire? E’ evidente che chi ha le carte in regola, nulla dovrà temere, sarà sufficiente ad esempio per il Fisco confrontare detti movimenti finanziari con i ricavi e le spese dichiarate. Il pasticcione invece dovrà giustamente preoccuparsi.
E’ inoltre interessante segnalare come l’archivio dei rapporti finanziari evidenzierà anche il numero degli accessi avvenuti in un anno nella propria cassetta di sicurezza bancaria o postale. In molti non lo sanno ma anche questo dato sarà monitorato per scoraggiare depositi e prelievi di denaro contante.
5 ottobre 2018 - Marco Prestileo