Per diverse categorie di soggetti il decreto Cura Italia prevede l’assegnazione di un’indennità pari a 600 euro per il mese di marzo 2020.
Le disposizioni in oggetto non brillano per chiarezza espositiva, ma scorrendo anche la relazione di accompagnamento e gli altri documenti di fonte governativa che supportano la manovra, si evince che da tale beneficio sono esclusi i liberi professionisti iscritti agli ordini ma non tutti gli altri liberi professionisti che invece possono usufruirne.
Tale misura agevolativa risulta infatti destinata ai seguenti soggetti:
- liberi professionisti (non iscritti a ordini professionali) titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata INPS;
- e anche, seppure non detto esplicitamente ma richiamando l’art. 28 i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), artigiani e commercianti (nello specifico, nel comunicato stampa che accompagna la manovra si legge che l’indennizzo di 600 euro è destinato a una platea di quasi 5 milioni di persone, fra i quali sono compresi i professionisti non iscritti agli ordini, i co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore dello spettacolo, lavoratori agricoli).
Per accedere all’indennità sarà necessario presentare apposita domanda telematica direttamente sul portale dell’INPS attraverso il PIN che ogni soggetto già possiede o che dovrà richiedere. Siccome la richiesta del codice PIN normalmente comporta tempi non brevi e che una parte di esso (i secondi 8 numeri) venga spedito per posta, in modo intelligente e funzionale l’INPS ha messo a disposizioni degli utenti una procedura semplificata.
“La modalità semplificata consente ai cittadini di compilare e inviare le specifiche domande di servizio, previo inserimento della sola prima parte del PIN, ricevuto via SMS o e-mail, dopo averlo richiesto tramite portale o Contact Center.
La richiesta del PIN può essere effettuata attraverso i seguenti canali:
- sito internet www.inps.it, utilizzando il servizio “Richiesta PIN”;
- Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile).
Una volta ricevute (via SMS o e-mail) le prime otto cifre del PIN, il cittadino le può immediatamente utilizzare in fase di autenticazione per la compilazione e l’invio della domanda on line per le sole prestazioni sopra individuate.
Qualora il cittadino non riceva, entro 12 ore dalla richiesta, la prima parte del PIN, è invitato a chiamare il Contact Center per la validazione della richiesta.” (INPS: Roma, 26-03-2020, Messaggio n. 1381)
Il contributo non spetta a chi è in pensione o è iscritto ad altra cassa previdenziale. Si aspettano chiarimenti per i soci di società di persona. Spetta invece agli amministratori di srl iscritti alla gestione separata.
26 marzo 2020 – Marco Prestileo